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Nel '500 radici lontane


In una Venezia ricca, potente e colta.


Fonti certe datano la farmacia già dal '500, mentre nel 1697 in un atto notarile della Serenissima Repubblica, viene menzionata un'antica "Speciaria" in Campo San Bartolomeo.
Come da tradizione la farmacia assunse un nome di fantasia, per la quale venne scelto quello "alla Madonna" in riferimento all'effige lignea esposta all'esterno, raffigurante appunto una Madonna con bambino, che fa bella mostra di sé ancora oggi sopra l'entrata.


Dall'800 all'ombra di Carlo Goldoni.


Un tempo Campo San Bartolomeo era di dimensioni più ridotte, misurando circa la metà di come è oggi e terminava nella facciata di un edificio dov'era ubicata l'antica "Speciaria alla Madonna".
Nel 1865 quando il campo venne allargato, la farmacia ruotò la sua posizione di novanta gradi, rispetto la vecchia collocazione e al suo posto alcuni anni più tardi, la Città di Venezia pose a commemorazione la statua di Carlo Goldoni, che ancora oggi guarda sorridente la folla che passeggia davanti la Farmacia alla Madonna.

 
 

Arriva il '900 e nasce la Farmacia Morelli.


Con il nuovo secolo, da Padova giunge Orazio, capostipite dei farmacisti Morelli. Arriva a Venezia nel 1908 dove rileva la già "Farmacia Centenari alla Madonna"; da allora con il susseguirsi di gestioni familiari, si giunge ai giorni nostri con la quarta generazione dei farmacisti Morelli. Dal 2010 diventa di proprietà della famiglia Morelli anche la "Farmacia della Vecchia e del Cedro Imperiale" in Campo San Luca.

Dall '800 all'ombra di Carlo Goldoni.


Un tempo Campo San Bartolomeo era di dimensioni più ridotte misurando circa la metà di come è oggi e terminava nella facciata di un edificio dov'era ubicata l'antica "Speciaria alla Madonna" Nel 1865 quando il campo venne allargato, la farmacia ruotò la sua posizione di novanta gradi, rispetto la vecchia collocazione e al suo posto alcuni anni più tardi, la Città di Venezia pose a commemorazione la statua di Carlo Goldoni, che ancora oggi guarda sorridente la folla che passeggia davanti la Farmacia alla Madonna.

Arriva il '900 e nasce la Farmacia Morelli.


Con il nuovo secolo, da Padova giunge Orazio, capostipite dei farmacisti Morelli. Arriva a Venezia nel 1908 dove rileva la già "Farmacia Centenari alla Madonna"; da allora con il susseguirsi di gestioni familiari, si giunge ai giorni nostri con la quarta generazione dei farmacisti Morelli.
Dal 2010 diventa di proprietà della famiglia Morelli anche la "Farmacia della Vecchia e del Cedro Imperiale" in Campo San Luca.

Il lungo viaggio della bottiglia.

Un giovane ufficiale Alpino e la bottiglia del nonno.
Una piccola storia a lieto fine raccontata da Andrea Morelli.

Nel 1983 vengo inviato a Paluzza, in Friuli, con il grado di sottotenente conseguito alla Scuola Militare Alpina di Aosta. La caserma di Paluzza era l'unica in Italia ad essere intitolata ad una donna, Maria Plozner Mentil, portatrice carnica durante il primo conflitto mondiale. Essendo un presidio di ridotte dimensioni non poteva ospitare gli ufficiali, che si sistemavano affittando una camera presso qualche famiglia locale. Nel 1986 un sottotenente di Padova, Alberto Gottardo, trova sistemazione nella stessa casa dove ero stato io due anni prima. Grande appassionato come me della Prima Guerra Mondiale, Alberto trova in una trincea del Pal Piccolo una bottiglia integra con in rilievo sul vetro il nome della farmacia da cui proveniva : Farmacia O. Morelli di Venezia. La farmacia era quella del nonno Orazio che durante i primi anni di guerra vendette un medicinale ad un Alpino. Una volta svuotata la bottiglia fu buttata nella discarica a valle della trincea di prima linea dove rimase settant'anni. Alberto mostro' entusiasta la bottiglia alla signora Pierina, padrona di casa dove alloggiava, che gli fece notare come non potesse che provenire dalla farmacia del sottotenente che aveva alloggiato presso di lei due anni prima. Alberto, pur a malincuore me ne ha fatto dono, così la bottiglia è tornata la da dove era partita. Credo che un tredici al totocalcio sia un evento più probabile di quanto accaduto alla mia bottiglia.

Il lungo viaggio della bottiglia.


Un giovane ufficiale Alpino e la bottiglia del nonno.
Una piccola storia a lieto fine raccontata da Andrea Morelli.

Nel 1983 vengo inviato a Paluzza, in Friuli, con il grado di sottotenente conseguito alla Scuola Militare Alpina di Aosta. La caserma di Paluzza era l'unica in Italia ad essere intitolata ad una donna, Maria Plozner Mentil, portatrice carnica durante il primo conflitto mondiale. Essendo un presidio di ridotte dimensioni non poteva ospitare gli ufficiali, che si sistemavano affittando una camera presso qualche famiglia locale. Nel 1986 un sottotenente di Padova, Alberto Gottardo, trova sistemazione nella stessa casa dove ero stato io due anni prima. Grande appassionato come me della Prima Guerra Mondiale, Alberto trova in una trincea del Pal Piccolo una bottiglia integra con in rilievo sul vetro il nome della farmacia da cui proveniva : Farmacia O. Morelli di Venezia. La farmacia era quella del nonno Orazio che durante i primi anni di guerra vendette un medicinale ad un Alpino. Una volta svuotata la bottiglia fu buttata nella discarica a valle della trincea di prima linea dove rimase settant'anni. Alberto mostro' entusiasta la bottiglia alla signora Pierina, padrona di casa dove alloggiava, che gli fece notare come non potesse che provenire dalla farmacia del sottotenente che aveva alloggiato presso di lei due anni prima. Alberto, pur a malincuore me ne ha fatto dono, così la bottiglia è tornata la da dove era partita. Credo che un tredici al totocalcio sia un evento più probabile di quanto accaduto alla mia bottiglia.
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Un racconto del passato e del presente con aneddoti della nostra farmacia.